Fonte: LFM

Una triste pagina della storia italiana, un cancro mai estirpato. Carlo Santi ci racconta la sua versione della lotta alla mafia e degli uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per questa nobile causa.

SINOSSI: Inizio anni ’90, lo Stato viene posto sotto assedio. La nuova legge prevede il carcere duro ai mafiosi, il sequestro dei beni e l’attenuazione della pena per i collaboratori di giustizia. Questa normativa non piace alla Cupola che, in una lunghissima e tormentata riunione dei più influenti capimafia, decide la linea dura dichiarando guerra allo Stato. Si apre una trattativa segreta fra Stato e Mafia, ma questa pone condizioni pesanti e inaccettabili. Lo Stato è inerme e battuto, solo pochi uomini e donne rimangono sul campo a combattere una guerra che ormai appare perduta. Fanno parte di una squadra d’elite, vengono chiamati Lupi perché si muovono in simbiosi, seguono le tracce come delle belve feroci fino a colpire la preda. Sono Lupi, e come tali vengono considerati un branco; un unico e affiatato branco. Questa è la storia particolare di uno di loro, il commissario Matteo Alfonsi e quella di altri uomini e donne straordinari. È la storia della squadra Antimafia e dei… Lupi di Palermo.

“…Io sono il sogno. La libertà pura che tracima violenta su stagioni senza tempo. Io sono alfa e omega. Neve rossa d’ignare prede, soffio di nuova vita, chiusura del naturale anello. Io sarò forse ucciso, mai disperso, cancellato. Come immortale spirito del bosco, di nuovo vigore sarò creato. Io sono il lupo.”

La storia inizia nel 1992, il commissario Matteo Alfonsi viene trasferito alla squadra Antimafia a Palermo per i suoi meriti accademici. Non ha grandi esperienze sul campo, ma i suoi studi lo qualificano come un esperto che può essere di grande aiuto nella strategia della squadra. Da subito riesce a inserirsi nell’affiatato gruppo, addirittura il suo studio viene utilizzato per gettare le basi di una nuova legislazione che darà del filo da torcere alla mafia. Ed è proprio qui che la lotta dei Lupi si fa ancora più serrata: la mafia, senza alcuno scrupolo, farà di tutto per opporsi alle nuove normative che le infliggono un duro colpo. Questi uomini e donne, lasciati al loro destino da uno Stato poco presente, faranno del loro meglio per combattere con tutte le loro forze la criminalità organizzata. Purtroppo non tutti i Lupi ne usciranno vittoriosi.

Questo romanzo ha tutto. L’azione, l’introspezione, il sentimento, gli ideali e la suspense.

Una lotta emblematica tra bene e male, luce e buio, antica come il mondo e più che mai attuale. Viviamo la narrazione dal punto di vista del protagonista, il commissario Alfonsi, che in prima persona ci racconta la sua esperienza. Ho apprezzato moltissimo il modo in cui tutti i membri della squadra, i Lupi, conservino sempre una certa dose di umanità, di fragilità, nonostante debbano confrontarsi continuamente con barbare uccisioni. La narrazione è inframmezzata da alcuni capitoli narrati dal punto di vista degli antagonisti, che aumentano il grado di coinvolgimento del lettore informandolo di fatti sconosciuti agli stessi protagonisti.

Una lettura sicuramente da non perdere: I Lupi di Palermo, edito Ciesse Edizioni, si legge tutto d’un fiato. Il finale aperto lascia spazio ad un possibile seguito che non so se l’autore abbia previsto. MI piacerebbe davvero molto leggere ancora delle avventure del commissario Alfonsi, un personaggio che ti coinvolge e che si fa fatica a lasciar andare.