Silvia Pascale e Orlando Materassi invitati il 12 e 13 febbraio 2021 ad Amburgo.
Con un raduno virtuale venerdì 12 febbraio alle 18.00, e sabato 13 febbraio alle 11 Silvia Pascale e Orlando Materassi sono stati invitati a intervenire a un’importante cerimonia commemorativa: la posa di due pietre d’inciampo per il lavoro forzato degli Internati Militari Italiani nella zona di Schanzenviertel di Amburgo per ricordare le vittime e mandare un segnale contro l’oblio.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, oltre 650.000 soldati italiani furono fatti prigionieri dalla Wehrmacht tedesca. Hitler ordinò che i prigionieri di guerra italiani fossero dichiarati Internati Militari Italiani, un cambiamento di status che li escluse dalla tutela della Croce Rossa Internazionale secondo la Convenzione firmata nel 1929.
Furono messi di fronte a una scelta: firmare una dichiarazione di adesione al Terzo Reich di Hitler e alla RSI di Mussolini, oppure essere deportati nei Lager nazisti come lavoratori forzati. La maggior parte di loro si rifiutò e scelse di restare per 20 lunghi mesi rinchiusa nei campi, sopportando fame, freddo, violenze e 50.000 non fecero ritorno.
Ad Amburgo vennero deportati più di 12.500 Internati Militari Italiani che vivevano in campi in pessime condizioni igieniche e con vitto assolutamente insufficiente. Sono stati utilizzati come schiavi di Hitler principalmente nelle fabbriche di armamenti e nello sgombero delle macerie.
Ad Amburgo, nel settembre 1943, furono velocemente realizzati Arbeitskommando per i soldati italiani catturati, luoghi di prigionia che erano di proprietà della città stessa di Amburgo: furono utilizzate principalmente scuole abbandonate e grandi magazzini vicino al porto di Amburgo.
I primi italiani arrivarono il 29 settembre 1943 e i primi 3.500 furono distribuiti in campi provvisori. Il 23 ottobre 1943 ci fu la seconda ondata di 2.350 italiani e una settimana dopo, il 30 ottobre 1943, ne arrivarono altri 500.
Dei 6.350 Internati Militari Italiani provenienti da questi tre trasporti, 490 furono assegnati direttamente a diversi Arbeitskommando aziendali.
Circa 2.000 di loro vengono rinchiusi nel quartiere Schanzenviertel e lavorano per aziende come Montblanc in Schanzenstrasse 76/5 (l’attuale Volkshochschule), la ditta di armamenti Dennert & Pape a Schulterblatt 58, o in un macello/mattatoio in Schanzenstrasse 62. Fino al 1945, centinaia di italiani muoiono per malnutrizione, maltrattamenti e mancanza di mancanza di cure mediche.
Le restanti 5.820 persone furono acquartierate in due grandi campi nei pressi del porto di Amburgo, nel Dessauer Ufer nella Lagerhaus F (2.445 IMI) e nell’Alter Wandrahm, presumibilmente nel Blocco W (948 IMI).
Moltissimi di loro vengono invece rinchiusi in scuole che erano state sequestrate dal regime nazista proprio per questo scopo, quali:
- – Scuola in Schwenkestrasse
- – Scuola Forsmannstrasse
- – Scuola Telemannstrasse
- – Scuola Ericastrasse
- – Scuola Lattenkamp
- – Kuckstrasse School
- – Scuola di Langenfurt.
In pochissimo tempo ad Amburgo si assiste alla creazione velocissima di punti di lavoro forzato per Internati Militari Italiani: al 30 ottobre 1943 c’erano 12 Arbeitskommando, un mese dopo, il 30 novembre 1943, erano già 27.
Silvia Pascale e Orlando Materassi sono stati invitati a partecipare agli eventi grazie al loro personale percorso di Riconciliazione e Memoria effettuato in questi anni con la Germania. Silvia Pascale ha infatti il prozio morto in un Lager nazista, nel Lazzaretto di Heppenheim succursale dello Stalag XII A, mentre Orlando Materassi ha avuto il papà deportato allo Stalag II B di Hammerstein e successivamente allo Stalag VI F di Bocholt, infine allo Stalag X B di Sandbostel come lavoratore coatto presso il Bunker Valentin a Farge_Brema.
Il 12 febbario alle 18.00 verrà posta una pietra d’inciampo di fronte all’ex scuola elementare Schanzenstraße / Altonaer StraßeIl, ora scuola elementare Sternschanze. Il 13 febbraio 2021 alle 11:00, la pietra d’inciampo verrà posta di fronte a Burchardstraße 11.
Con il ricordo degli internati militari italiani nel distretto di Kontorhaus, richiamiamo l’attenzione su questo gruppo di nazisti perseguitati. Oltre agli italiani, altri gruppi furono perseguitati dai nazionalsocialisti nel Kontorhausviertel. Gli ebrei che vivevano e gestivano attività commerciali qui furono derubati delle loro proprietà e infine deportati nell’Europa orientale dal 1941 in poi. Altri sono stati perseguitati e uccisi a causa di malattie e disabilità.
Per commemorare tutte queste persone, Gunter Demnig deporrà Stolpersteine il 12 e 13 febbraio 2021, compresa la soglia nel Kontorhausviertel.
A cura di Silvia Pascale e Orlando Materassi