Massimiliano Rossi è un magistrato di Bologna che scrive legal thriller. Considerata la sua professione, i suoi libri sono di eccelsa qualità, risultano veritieri in quanto descrive fatti e personaggi con incredibile realtà.
Non sorprende quindi la sua vittoria all’ottava edizione del Premio Caravaggio 2024, nella sezione A Giallo/Thriller/Noir con il suo ultimo lavoro: Il proiettile fantasma (Ciesse Edizioni, 2023).
“Da quando hai cominciato a fare l’avvocato hai avuto una sola ambizione: volevi essere il numero Uno. Poi invece ti sei fatto sorprendere da un colpo partito da lontano che si è insinuato tra le pieghe del processo e ti ha colpito senza preavviso. Ora ti chiedi se tu sia veramente il migliore e per la prima volta ti rendi conto di temere la risposta.”
Questa è la descrizione del romanzo inserita in quarta di copertina, già da queste poche righe si respira aria di un legal thriller con tutte le carte in regola, si preannuncia una battaglia giudiziaria dai risvolti quantomeno inquietanti, un processo che sfugge di mano al protagonista e dal finale imprevedibile. Per saperne di più bisogna leggere il libro e lasciarci trascinare dalla tensione, che Rossi riesce a mantenere viva dalla prima all’ultima pagina.
Complimenti all’autore, il genere legal thriller non è facile, pochi in Italia riescono a eguagliare maestri come Jhon Grisham, James Patterson o Michael Connelly (solo per citarne alcuni fra i miei preferiti); Massimiliano Rossi con questo premio si rivela uno scrittore che può competere tranquillamente con i colleghi mostri sacri americani, e Il proiettile fantasma non sfigura di certo.
Massimiliano Rossi non è nuovo a premi, menzioni e iniziative di alto profilo letterario, anche il suo primo legal thriller “È solo questione di tempo” (CIESSE Edizioni, 2020), ha ottenuto ottimi risultati: è stato inserito nella collana “Autori in divisa” de “Il Giornale” e insignito della Menzione Speciale alla XXII edizione del Premio Letterario Franco Fedeli.