Fonte: Life Factory Magazine
A cura di Karin
Inizio la mia recensione con una citazione dal libro: “Le guardi ancora le nuvole? E’ nella loro forma imperfetta che intravedi la perfezione del mondo. Un po’ come la vita, se ci pensi, che non sempre è perfetta, anzi non lo è quasi mai, ma se la sai guardare dal lato giusto può offrire prospettive inaspettate”
Trama: La vita di Santuzza e Zelmira, ospiti ultraottantenni di Casa Serena, sembra essere trascorsa su binari paralleli ma del tutto differenti, fino a quando gli oscuri ingranaggi del destino definiranno per loro nuove e inaspettate traiettorie. La loro esistenza, scandita dalle ferree leggi della nascita e del ceto sociale, si articolerà attraverso gli anni bui del fascismo fiorentino e della guerra, passando dalla rinascita economica degli anni Sessanta fino alle contestazioni giovanili che cambiarono il mondo. Sarà un luogo quieto e antico, insieme alla forma imperfetta delle nuvole, a sciogliere il doppio nodo che le lega e a mostrare loro che ogni fine segna sempre un nuovo inizio.
Una storia che tocca il cuore del lettore, che lo incanta. Le vicende narrate si sviluppano in un arco temporale lungo quasi un secolo, vale a dire a partire dal periodo del regime fascista fino ai giorni nostri, e si svolgono prevalentemente in ambiti popolati da gente comune: operai, contadini, domestiche, sempre alle prese con la lotta quotidiana per la sopravvivenza e per la conquista di una vita dignitosa. L’autrice è riuscita in modo spettacolare a intrecciare tutte queste storie di vita in un continuo andirivieni temporale, dove anche gli eventi storici e politici, sono narrati in maniera perfetta, fino al compimento dell’epilogo che lascia il lettore quasi stordito. La forma imperfetta delle nuvole è un romanzo sulla vita, sulla potenza dei ricordi del nostro vissuto, perché è solo ricordando e rivivendo il passato che possiamo, quasi sempre, affrontare il futuro.
Giudizio: 4 stelle su 5. Consigliato a chi ama romanzi sulla vita.